Servirà la Legge approvata dal Senato per incentivare l'incremento delle rinnovabili? Noi pensiamo che ci vorrà ancora molto tempo....

13.05.2010 16:45

 Un poderoso rinvio a norme applicative da predisporre, la definizione di parametri armonizzati nelle legislazioni Regionali e non ultimo l'incapacità del gestore della rete di assorbire tutta l'energia già fin qui prodotta, ci fanno ritenere che ci vorrà ancora molto tempo....

 La significativa crescita dell’eolico e del fotovoltaico (rispettivamente +25,2% e +388,6% nel 2009)  ha provocato la saturazione delle cabine primarie della rete di distribuzione esistenti. Se ora con l’approvazione del DDL al Senato (dopo 7 ani!) non sono insormontabili le difficoltà pratiche di realizzare tanti piccoli impianti, è spesso impossibile concertare con una pluralità di enti locali e non (Comune per la DIA, la verifica dell’impatto paesaggistico e la coerenza con gli strumenti urbanistici e Ministero delle Comunicazioni nullaosta per emissioni elettromagnetiche)  e ottenere le autorizzazioni per  le linee elettriche necessarie a connettere efficacemente le singole unità di produzione.

Il dramma è che spesso gli impianti vengono realizzati per poi non aver la possibilità di immettere l’energia prodotta nella rete di distribuzione e di trasmissione, con il risultato che il produttore chiede comunque la corresponsione degli incentivi riconosciuti dalla legge e i consumatori non possono approvvigionarsi dell’energia producibile.

Un’altra misura emendativa (non recepita) proposta al disegno di legge sulla semplificazione prevedeva espressamente la possibilità di ricorrere alla DIA per la realizzazione non solo degli impianti fino a 200KW, ma anche delle infrastrutture indispensabili per l’esercizio dell’impianto. Un passo senz’altro giusto nella direzione di una coerente razionalizzazione del quadro autorizzativo, che avrebbe consentito la tempestiva realizzazione delle opere di connessione alla rete.

Un passo ulteriore è necessario:  rendere contestuale all’autorizzazione (con il procedimento unico per gli impianti più grandi e mediante DIA per quelli più piccoli) degli impianti e delle opere necessarie, non solo alla mera connessione dell’impianto, ma anche all’effettiva immissione dell’energia producibile nel sistema elettrico, così da garantire il pronto adeguamento delle reti allo sviluppo della microgenerazione e del settore delle rinnovabili in generale.

Ad oggi, infatti, sono state avviate richieste di connessione alla sola rete di trasmissione per oltre 115 mila MW, mentre sono 47 mila i MW cui la rete di distribuzione non potrebbe più far fronte senza l’ausilio della RTN.
Per non sprecare l’opportunità delle rinnovabili servono, a nostro avviso, sforzi ulteriori nella direzione di una razionalizzazione degli incentivi e una semplificazione dei procedimenti anche delle opere connesse, per non fare degli impianti di produzione inutili e dispendiose cattedrali (o meglio tanti piccoli santuari) nel deserto.

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